La fine del regime di maggior tutela di gas e luce, mercato in cui si trova ancora la maggioranza delle famiglie, slitta ancora una volta: dal 1° luglio 2019 al 1° luglio 2020, grazie all’approvazione di un emendamento targato Lega-M5s al decreto Milleproroghe, approvato in commissione Affari istituzionali del Senato. «La misura – ha spiegato il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Davide Crippa – si è resa indispensabile, perché non sussistono le necessarie garanzie di informazione per i consumatori su mercato, competitività e trasparenza». Richiesta lanciata dal futuro presidente di Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) durante un’audizione in Parlamento.
I timori, in effetti, non sono mancati. Già nella passata legislatura erano stati espressi dubbi sulla fine del regime di maggior tutela: se la liberalizzazione del mercato nasce, infatti, da un’esigenza di maggior concorrenza tra gli operatori e di più ampi margini di guadagno che possano portare a migliori investimenti nel settore, le offerte libere già presenti sul mercato non sempre si sono rivelate convenienti. Senza sottovalutare il rischio per 22 milioni di famiglie del mercato del tutelato della luce e 18 milioni del gas di ritrovarsi un nuovo gestore senza averlo scelto e senza possibilità di risparmio.
In vista del 2020, quando comunque sembra certo che il mercato delle offerte luce e gas verrà definitivamente liberalizzato e ogni cliente potrà quindi scegliere diverse offerte e il fornitore che si addice di più alle proprie esigenze, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha pubblicato un vademecum per aiutare i cittadini a scegliere consapevolmente.
Con il piano di liberalizzazioni, infatti, l’idea è che i consumatori più consapevoli possano trarre benefici dalla comparazione delle offerte luce e gas, perché, come si legge, il regime di concorrenza tra le imprese «manterrà i prezzi di energia elettrica e gas naturale aderenti ai costi, trasferendo alla clientela finale gli sconti che le imprese venditrici ottengono comprando energia e gas nei mercati all’ingrosso, e limiterà molte inefficienze dei servizi», soprattutto quelle oggi dovute alle situazioni di monopolio in cui operano i principali operatori.
L’Autorità garante s’impegna quindi ad applicare le norme antitrust per tutelare i consumatori dagli abusi possibili dei fornitori che operavano in regime di «maggior tutela» e soprattutto a sorvegliare affinché si applichino condizioni contrattuali trasparenti. Per affiancare i consumatori nella scelta dei nuovi fornitori, inoltre, «il regolatore di settore (l’Arera) ha imposto a tutti i venditori del mercato libero la fornitura di offerte standardizzate a condizioni contrattuali definite dall’Arera stessa».
Tra i vantaggi della nuova situazione, v’è dunque la possibilità di scegliere tra più fornitori grazie a portali che confrontano le offerte. Con l’aiuto d’internet si possono assai spesso mettere in campo delle strategie di risparmio, sotto diversi punti di vista. Questo vale, appunto, anche per il tentativo di abbattere le spese in bolletta: grazie al web, difatti, tutte le famiglie possono cercare direttamente online tra le varie offerte gas e luce. Un portale perfetto, in tal senso, che funge da comparatore tariffe è confronto.luce-gas.it, che confronta 45 offerte di 9 diversi fornitori e ti consente di risparmiare fino a 150 € l’anno. La top 3 del mese? Energia Prezzo Fisso di Wekiwi, E-light Luce e Gas di Enel e Next Energy Luce e Gas di Sorgenia.